Il tempo ed i km alla fine vincono sempre e questa regola vale anche per gli ammortizzatori. Nel mio caso è toccato all’ammortizzatore posteriore, che dopo tanto tempo e tanti km insieme alla fine ha ceduto.
Come capire quando è il momento di sostituirlo e soprattutto essere certi che il problema venga da lì ? I sintomi principali sono avvertibili alla guida, con il posteriore del mezzo che diventa molto “ballerino”, soggetto ad oscillazioni molto pronunciate e continue in alto e basso, dopo un dosso o un avvallamento, con la corsa dell’ammortizzatore che arriva spesso a fine corsa con relativo colpo al telaio.
Anche un comportamento meno stabile in rettilineo ad alte velocità, pur in assenza di sconnessioni, indica che qualcosa all’ammortizzatore non funziona.
Una ispezione della zona dell’ammortizzatore, infine, può farvi scoprire zone unte di olio, olio che viene proprio dall’ammortizzatore e sono il sintomo definitivo che la parte idraulica centrale, che normalmente serve a frenare l’effetto elastico della molla che si oppone alle disconnessioni della strada, con la conseguenza che l’effetto del molleggio non trova alcun freno e così provoca oscillazioni continue e ripetute senza smorzamento. Il risultato finale è una guida davvero scomoda, imprecisa, poco confortevole e addirittura pericolosa, considerando che specie in curva le oscillazioni si ripercuotono anche sulla ruota anteriore che viene così ulteriormente disturbata.
Un video che vi mostra come eseguire qualche prova lo trovate qui, sul nostro canale YouTube, che vi ricordo sempre di sottoscrivere.
A questo punto capito quale sia il problema occorre recuperare un ricambio. Con la doverosa premessa che quello per Vespa PX non è uguale, al momento abbiamo opportunità dalla Bitubo, con prodotti di qualità ma dal prezzo impegnativo, dedicati a mezzi con alte prestazioni, dalla YSS che realizza una costosa versione a gas e olio regolabile nel precarico molla, sempre destinata a mezzi prestazionali visto il comportamento rigido
ed una versione solo idraulica sempre regolabile regolabile, che sembra essere il giusto compromesso e la soluzione ideale. Sembra, appunto, perchè almeno sulla Cosa 2 il montaggio potrebbe non essere così semplice e diretto, in quanto l’ammortizzatore YSS idraulico ha una forma differente da quello originale con una larghezza nella parte superiore maggiore, che spesso può creare problemi nel farlo entrare nell’alloggiamento specie per interferenze con foro di alleggerimento del rinforzo sottotelaio.
Niente di grave, basta manovrare un pò col telaio steso per far entrare la molla oppure “avvitarla nel bordo” della piastra o se proprio non entra, come nel mio caso, basta il dremel per far guadagnare qualche mm sul bordo della lamiera, tuttavia è una operazione da fare con calma visto che nel mio telaio la torretta di fissaggio è già stata oggetto di riparazione “severa” essendosi completamente spaccata e separata dal resto del telaio come scritto nell’articolo qui.
Ecco qualche foto del problema riscontrato nel loro montaggio sul mio mezzo mentre qualche altra foto di come sia “entrato” su altri mezzi ma con spazio veramente minimo tra il foro nella piastra e la molla (grazie Carmelo per le foto inviate).
zona di interferenza YSS con telaio tocca nella zona della freccia blu, mentre in giallo le saldature della mia torretta
Ecco invece l’amico Stefano come ha risolto sul suo telaio Cosa 2 allargando di qualche mm il foro nel rinforzo per lasciare spazio all’ammortizzatore come necessario.
prima dopo dopo confronto
In ogni caso vi rimando sempre al canale YouTube per un video di presentazione degli YSS idraulici.
Così torna il ballo l’ultima soluzione disponibile, il ricambio della RMS sempre idraulico ma senza regolazione, molto economico e sulla carta il meno prestazionale, ma senza provare mai giudicare. E visto che il mio era proprio esploso (non è un modo di dire) e deformato, ho deciso di acquistarlo e provarlo, riservandomi di montare l’ YSS con più calma.
Qui troverete l’articolo sull’ ammortizzatore RMS, in attesa di concludere il montaggio dell’ YSS che resta cmq la prima scelta.
Vi anticipo comunque la procedura per la sostituzione dell’ ammortizzatore. La procedura è descritta nel video sotto e per l’operazione occorrono una chiave fissa da 6,7 oppure 8 mm (in base al modello montato di serie e a quello che andrete a montare), una chiave da 13 o 14 mm sempre in base al modello, due chiavi da 17 mm o una chiave ed un cricchetto per allentare il perno inferiore, ed infine un cavalletto o meglio ancora un crick per sostenere il telaio e magari alzarlo o abbassarlo quanto occorre durante le operazioni.
Appena eseguirò l’intervento sul foro e concluderò il montaggio completerò la guida e magari caricherò qualche altro video dell’esecuzione.
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